querule

giacobine è bello!

07 agosto 2005

p(i)attume
non riesco a capire se il fiorire in questo specifico periodo dell'anno di tutta questa gran massa di uscite settimanali collezionabili di qualsiasi cosa sia un sintomo di una stagione estiva nel suo pieno ("sei in vacanza, perché non ti trovi un hobby"?) o già in potente declino ("le vacanze stanno finendo, accettalo: eccoti una bella collezione che ti distrarrà dalla triste realtà").
boh? fatto sta che gli specializzati in questo genere di prodotti (i vari fabbri editori, de agostini, dal prado, hobby & work eccetera) non si stanno risparmiando nel proporre progetti editoriali sempre più deliranti. mi chiedo quali personaggi abbiano proposto di far collezionare a poveri italiani manipolabili e dalla psiche piatta:
- carte da gioco e da divinazione
- generali napoleonici (praticamente, sono i soldatini con cui giocava mio cugino da bambino. per qualche motivo ora non sono da sfigato ma hanno un appeal)
- orologi in miniatura da collezione
- emy, la bambola da vestire (ogni uscita un vestitino o un accessorio)
- scatoline di porcellana da collezione
- teletubbies
- bomboniere da collezione (che non è, evidentemente, la stessa cosa che le scatoline di cui sopra)

e poi ancora:

- creare gioielli d'arte
- costruisci il tuo motoscafo "riva" in legno
- "duri a morire", la collezione definitiva di film d'azione da non perdere

c'è del genio perverso in tutto questo. immaginate il piattume di uno che vuole avere una collezione di qualcosa ma afflitto dalla prescia non ci si mette nemmeno ma preferisce essere imboccato da qualcuno che ha marketizzato il tutto. e immaginate la quantità di pattume che viene generata da questo tipo di uscite. di solito c'è chi compra la prima, invogliato dal tristemente famoso prezzo di lancio, ma poi abbandona dopo poco tempo. rabbrividisco a pensare a quanta carta sprecata, quanto legno che marcisce nei magazzini insieme a porcellanine spaccate, vestitini di emy la bambola stropicciatini, generali sfigati che nessuno vuole perché sui libri di storia occupavano solo meno di due righe.
tremo perché penso che nell'italia dell'austerity al massimo si collezionava l'enciclopedia medica a fascicoli, l'arte del ricamo o il dizionario del bricolage. ora siamo a questo. fra cinque anni cosa collezionerà il mio vicino di casa? "gagdet avanzati dalle riviste femminili del biennio 2001-2003"? "braccialini be around"?? "figurine del calcio degli anni '80"?? le pins della fosbury records???

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