querule

giacobine è bello!

26 giugno 2005

set, gioco, partita

"i manifestanti esigono che si neghi ad altri diritti che non obbligano nessuno a fare ciò che non voglia". è il succinto, ammirevole commento del governo spagnolo al raduno pro-famiglia (familista? familiomane? familiocrate?) di madrid. in in una sola frase, riassume perfettamente i termini della questione: allargare i diritti non lede in alcuna maniera i diritti già dati, e non si vede perché per "difendere la famiglia tradizionale" si debba negare ad altri di proteggere legalmente le loro unioni ed i loro legami. viviamo in un passaggio d'epoca così profondamente reazionario che il restringimento delle libertà civili viene visto da alcuni gruppi sociali (reazionari, appunto) come un necessario "aiutìno" alla propria impaurita fragilità culturale. nessun eterosessuale che sia serenamente tale può sentirsi messo in discussione per il solo fatto che nello stesso condominio abita una coppia gay: è il classico caso nel quale il rapporto maggioranza-minoranza è così impari da non consentire inquietudini in seno alla maggioranza. a meno che la maggioranza non sia totalitaria, e dunque veda le identità e i diritti altrui come un intollerabile attacco alle "proprie" convenzioni sociali. e, con un trucco dialettico bugiardo, invochi la "libertà della famiglia" per camuffare la propria refrattarietà alla libertà degli individui.

michele serra, "l'amaca", la repubblica di martedì 21 giugno 2005

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