querule

giacobine è bello!

29 giugno 2005

hic sunt peones

grazie a xmau.com grazie a xmau.com

un giro in provincia è quanto di meglio per riallinearsi col mondo reale. o molto più banalmente per farsi quattro risate di pancia (e quattro ghirigori di fastidio di testa) davanti a certe forme di ostentazione. quella dell'immobiliarista che scrive depandance. la stessa del jingle "insalatissime riomare, con il nuovo isipil"
(canta anche tu insieme a noi! non ti senti anche un po' sandra bullock in "demolition man"?). la medesima di chi sceglie per il proprio negozio il nome attira-clientela che nella propria mente vuol dire una cosa ma in effetti comunica tutt'altro.
la fastidiosa insolenza di chi è troppo sicuro.
nella merceria "la primula rossa" troverò mai quello che cerco? il negoziante sarà dietro al bancone o sarà fuggito all'estero? l'emporio rischia di essere chiuso negli orari canonici?
e cosa dire dell'agenzia di pompe funebri "l'angelo azzurro"? e perché non, per dire, "dal vecchio con la falce"? bearsi di essere un paesano doc da generazioni e generazioni ma chiamare il proprio bar "café del corso" anche quando la toponomastica ti dà contro e il tuo locale è su una banale via (manco viale) mi porta ad attacchi epilettici.
altri sintomi di questa professionalità tutta inventata sono scritti in piccolo nell'insegna: dolceria, in un negozio di caramelle; griglieria, in una trattoria; farettistica, da un elettricista. chiamare le cose col loro nome no, eh?

il punto, ed è triste, è che alla fine hanno vinto loro, peoni del terzo millennio: perché per assurdo dopo queste riflessioni divento incapace di dimenticare il nome dei loro negozi. me li porto stampati in testa - il risultato è raggiunto. quale pubblicità migliore di questa?

26 giugno 2005

set, gioco, partita

"i manifestanti esigono che si neghi ad altri diritti che non obbligano nessuno a fare ciò che non voglia". è il succinto, ammirevole commento del governo spagnolo al raduno pro-famiglia (familista? familiomane? familiocrate?) di madrid. in in una sola frase, riassume perfettamente i termini della questione: allargare i diritti non lede in alcuna maniera i diritti già dati, e non si vede perché per "difendere la famiglia tradizionale" si debba negare ad altri di proteggere legalmente le loro unioni ed i loro legami. viviamo in un passaggio d'epoca così profondamente reazionario che il restringimento delle libertà civili viene visto da alcuni gruppi sociali (reazionari, appunto) come un necessario "aiutìno" alla propria impaurita fragilità culturale. nessun eterosessuale che sia serenamente tale può sentirsi messo in discussione per il solo fatto che nello stesso condominio abita una coppia gay: è il classico caso nel quale il rapporto maggioranza-minoranza è così impari da non consentire inquietudini in seno alla maggioranza. a meno che la maggioranza non sia totalitaria, e dunque veda le identità e i diritti altrui come un intollerabile attacco alle "proprie" convenzioni sociali. e, con un trucco dialettico bugiardo, invochi la "libertà della famiglia" per camuffare la propria refrattarietà alla libertà degli individui.

michele serra, "l'amaca", la repubblica di martedì 21 giugno 2005

semplice semplice

a - sotto casa sta passando la street rave parade!
b - che cos'è la street rave parade?
a- il rave lungo un giorno e una notte che attraversa bo tutte le estati! tipo love parade con meno froci e più punkabestia

23 giugno 2005

dicevamo?

un bell'articolo su slate spiega tutti i motivi sul perché la finta/vera storia d'amore fra tom cruise e katie holmes rischi di far collassare il mercato delle riviste di gossip. troppo veloce, troppo imprevedibile, troppo palesemente artificiosa per un pubblico dai bisogni elementari, bisogni morbosi di sbirciare nelle case degli altri, nelle vite degli altri, sapendo che due si sono messi insieme perché il destino complottava contro di loro, che si sono sposati e sono felici persempre, oppure no perché lei era sterile, lui la cornificava, o una malattia incurabile attendeva dietro un angolo buio con una mazzafionda chiodata fra le mani pelose. bisogni nemmeno troppo dissimili da quelli del bambino che cerca l'ordine e la linearità complete nelle favole con i mostri i draghi e le principesse che si risvegliano (nel caso della holmes, si catatonizzano) al bacio del bel drudo col cappello di sghimbescio ed il sorriso raggelante che nemmeno il botulino.
leggo rifletto e poi ancora penso. che per fortuna questo succede in america, e basta. sai, le mitiche riviste da parrucchiere ebbro e cotonato come people, star eccetera. che questo pubblico di nicchia non è ancora arrivato a quello stadio. che tutt'al più, i reality. ma che non è la stessa cosa, dai. no, davvero.

poi mi guardo intorno alla fermata del bus, e la stimatissima professionista accanto a me con una mano regge una seriosa valigetta di pelle nera, lucida come la maschera di rey misterio, mentre con l'altra ripiega e mantiene la rivista che legge fino a che io da qui sbircio il titolo ed è:
LEI NON VOLEVA FIGLI

21 giugno 2005

ecco noi per esempio

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15 giugno 2005

massacrella

per esempio, questa masha qrella.
con la massima apertura mentale mi sono disposta all'ascolto dopo averla scaricata da uno che nel proprio folder aveva taylor dayne, i new kids on the block, ashlee simpson, billy joel, i 5ive, gli shalamar e i dogs die in hot cars (non scherzo).
mentre le canzoni filano via, rifletto: se la signorina massacrella era sul volume 9 di the wire tapper e allora nessuno se l'era filata, un motivo ci sarà stato. se ha fatto un album intitolato luck che le ha tirato solo che seccia, credo che si debbano seguire i segni che ti lancia quel brav'uomo del demiurgo.
invece BIM BUM ZANG TUNG!
la fanciulla insiste.
pubblica unsolved remained, fra coriandoli e lavastoviglie buttate dai balconi, sembra il capodanno a fuorigrotta tanto è lo sdilinquirsi di nomoni e votoni e paragononi.
nonostante ciò stringi stringi io sbadiglio. tu sbadigli. egli sbadiglia.

allora come mai il PEREPEPE' delle trombette mediatiche? oh, ma forse è... sarà mica per via del fatto che... già. lo pubblica morr music. bah, sì, chissà, po' esse. bella berlino a giugno, eh? che fascino la porta di brandeburgo! ah, la tauromachia!

(la canzone valida, eppure, c'è: "destination vertical", nella quale massacrella sembra meno cat power del resto, meno hope sandoval del resto, meno valerie trebeljahr del resto. e quindi il resto? lo diamo al gatto)